giovedì 18 aprile 2013

NELLA MIA FINE È IL MIO PRINCIPIO



OGGETTO: LA MISTERIOSA SCOMPARSA DELLA SIGNORA IN GIALLO



Styles
Sunningdale (Berkshire)
3 dicembre 1926
Notte

I cancelli della villa Styles si aprono piano, quasi senza emettere alcun cigolio. Fa freddo ed è tardi. Un’auto scura esce e lentamente scompare nella notte. Intorno la solitudine della campagna persa nell’oscurità.

Centrale di Polizia del Surray (Inghilterra)
4 dicembre 1926
Ore 11

La mattina non era iniziata nel migliore dei modi lì al distretto del Surray. Un viavai di passi, carte e voci percorre i corridoi, si sofferma alle scrivanie e lungo le scale. Nuvole di fumo e trilli di telefoni non riescono a frenare l’impeto di quella sommossa.  
Da poche ore era stata rinvenuta in una scarpata nei pressi di Newlands Corner, poco fuori Guildford, una Morris Cowley nera a due posti. L’auto era precipitata durante la notte compiendo un balzo di trecento metri fino a infrangersi sul manto erboso vicino ad alcuni roveti. Adagiata sul sedile del passeggero un’elegante pelliccia da signora, poco distante, tra  i cespugli, un basco di feltro verde.
L’intera area era stata setacciata senza alcun risultato rilevante: dei passeggeri nessuna traccia.
Il caso si presentava davvero spinoso e di lì a poco si sarebbe scatenata anche la furia dei rotocalchi.
Al distratto di polizia del Surray non si parla d’altro.
  •    C’era stato un incidente stradale nella notte, in un’area pressappoco deserta, ma non era stato trovato alcun corpo, né vivo e né morto, né vicino all’auto precipitata, né nei boschi e nella acque lacuali limitrofe;
  •    L’auto era in folle e presentava evidenti segni di manomissione dei freni; 
  •     La vettura apparteneva alla celebre moglie del colonnello Archibald Christie.
Alle 11 di quello stesso giorno il comunicato stampa era stato stilato. Un’ultima lettura e sarebbe stato dato in pasto agli squali.

É scomparsa dalla propria casa Styles, situata a Sunningdale, nel Berkshire, Mrs. Agatha Christie, moglie del colonnello Christie, di 35 anni, alta 5 piedi e 7 pollici, capelli biondo cenere tagliati corti, occhi grigi, carnagione chiara, robusta, vestita con una gonna di maglia grigia, un maglione verde, un cardigan grigio scuro, un piccolo cappello di feltro verde, con un anello d’oro con una perla. È partita da casa con una Morris Cowley alle 9,45 di venerdì sera, lasciando un biglietto in cui diceva di andare a fare una gita in auto. La mattina seguente la macchina è stata trovata abbandonata a Newlands Corner.

Alle 17 i giornalisti assediano la villa della scrittrice.

I Ipotesi
Suicidio
Sir Achibald Christie smentisce la voce. La maggior parte delle persone che decide di togliersi la vita non sale in auto in piena notte per andare a gettarsi in un precipizio desolato.
La sua dichiarazione è avvalorata dagli infruttuosi risultati delle ricerche tra i campi di Newlands Corner. Il corpo continua ad essere disperso.

II Ipotesi
Omicidio
Chi può odiare così tanto la scrittrice da pensare di ucciderla e poi sbarazzarsi del suo corpo? Un rivale di penna, un mitomane invaghito a tal punto dei suoi racconti da voler inscenare un omicidio perfetto o qualcuno più vicino alla vittima?
Il piano era stato messo a punto con largo anticipo oppure era stato frutto di un raptus di follia? E poi dove era stato nascosto il corpo?
I sospetti finiscono per cadere su Sir Christie.
Scavando nella sua vita privata, oltre all’alibi di ferro - nel giorno e nell’ora della scomparsa di Agatha si trovava in casa di amici dove si sarebbe intrattenuto per tutto il fine settimana – era emerso altro. Un motivo valido da spingerlo a compiere un efferato delitto?
Sir Christie era un uomo vanesio e orgoglioso. Da diciotto mesi aveva iniziato a frequentare una giovane dattilografa conosciuta sui campi da golf, perdendo completamente la testa per lei.
Agatha l’aveva scoperto, ma per fragilità o per timore di uno scandalo aveva chiesto tempo.
Nell’aria, però, si sentiva già l’aspro odore di divorzio.
In realtà, le cose tra loro non andavano più bene da molto tempo, ma lei non ci aveva fatto caso o non ci aveva voluto badare.

Da quando aveva pubblicato per scommessa Poirot a Styles Court il successo l’aveva travolta trascinandola nel vortice della notorietà. Sir Christie, messo completamente da parte, aveva iniziato a non riconoscere più la donna che aveva sposato in quella signora quotidianamente china sulla macchina da scrivere. Prese ad odiarla. Più le vendite aumentavano, più l’odio si consolidava. Disprezzava i suoi trionfi, ma ancor di più i suoi guadagni, così spavaldamente superiori ai suoi, su cui, oltretutto, non poteva mettere mano: Agatha non aveva voluto condividere quelle entrate con lui, il marito, l’uomo che anni prima aveva giurato di amare nella cattiva e nella buona sorte.
Neppure Clarissa, la loro unica figlia, era riuscita ad appianare le tensioni: lei continuava a consacrare il suo tempo alla scrittura, lui aveva preso a passare sempre più ore sui campi da golf. Amore per l’aria aperta, per l’attività fisica, per la compagnia, soprattutto di quella giovane dattilografa, Nancy Neele, che lo faceva sentire importante come non lo era più o, forse, non lo era mai stato.
La mattina del 3 dicembre Sir Christie informa Agatha di voler trascorrere il fine settimana dagli amici nel Surray. Tra gli invitati c’è anche Nancy. Agatha non ci vede più dalla rabbia e gli si scaglia addosso, accusandolo di essere un vigliacco traditore. Scoppia una furibonda lite, volano parole pesanti, poi si ode una porta sbattere.
Archibald esce di casa.
Sul tavolo l’ultima lettera della moglie lo inchioda.
Quattro giorni dopo in una cascina semi-abbandonata nei pressi di Newlands Corner vengono ritrovati alcuni vestiti da donna e una serie di boccette con la scritta OPIUM. Ai cronisti, impazienti di risolvere il caso, sembra che la soluzione sia prossima.
Le analisi dei flaconi, però, deludono le aspettative: una semplice soluzione per lenire il mal di stomaco.
Il «Daily News» decide di aiutare la polizia offrendo una ricompensa a chiunque avesse informazioni utili alle ricerche.
Il fratello di Archibal, Campbell, si presenta alla centrale. Il  lunedì successivo alla scomparsa della cognata, nel suo ufficio di Woolwich gli era stata recapitata una lettera a cui, solo più tardi, aveva dato attenzione.
Non appena aveva letto la notizia della sparizione, l’aveva ripresa in mano e subito era corso dalla polizia.
Il mittente è Agatha Christie.
Il timbro sulla busta indica che era stata inviata da Londra alle ore 9,45 del 4 dicembre 1926.
Il giorno dopo l’incidente. 
La domenica seguente Archibald dichiara al «Mail»: - Mia moglie ha sempre detto che avrebbe potuto sparire a piacere, senza lasciare tracce. Ricordo che qualche tempo fa aveva confessato alla sorella: “Potrei scomparire quando voglio e saprei farlo davvero molto bene…”.


Hydropathic Hotel
Harrogate (North Yorkshire)
14 dicembre 1926
Hall

Il maître dell’elegante centro termale affacciato sul Mar del Nord è agitato. Nella testa continua a sentire quel monito: devo telefonare. Esita, un attimo soltanto, poi esce dalla sala.
La musica del complessino ingaggiato per la serata è allegra. Qualcuno si alza e inizia a ballare. I camerieri in livrea hanno appena servito la cena. Il profumo delle portate si espande tra i commensali. 
Due musicisti, intanto, osservano la gente che si scatena in pista. Il ritmo si fa incalzante, le melodie più trascinanti, ma il loro sguardo è rapito da qualcosa, da qualcuno.
Stupita. La cameriera non riesce a distogliere gli occhi da quella zip. È la più eccentrica borsa da viaggio che abbia mai visto e lì di valigie, borsette, pochette ne erano passate eccome. Poi alza lo sguardo e vede quello che non si sarebbe mai aspettata di vedere. Proprio lì, proprio davanti a lei.
L’Hydro Hotel è diventato un centro termale di grande richiamo. Vacanzieri dalle varie regioni del Paese, durante le diverse stagioni dell’anno, trovano rifugio, ristoro e relax in quel paradiso immerso nel verde. Due nuovi ospiti sono appena arrivati e fanno presto a mescolarsi alle chiacchiere degli altri turisti, mentre l’orchestra continua ad accompagnare lo scorrere delle ore.
Nessuno dei due prende parte alle danze, ma si siedono ad un tavolo vicino la pista. Forse aspettano ancora di essere serviti. Nell’attesa si guardano intorno cercando di familiarizzare con il nuovo ambiente, con i visi che si susseguono e i suoni che si sovrappongono. Ad un tratto, uno dei due, dopo aver lanciato uno sguardo all’amico, si alza e raggiunge la reception.
Intanto alla centrale di polizia dello Yorkshire l’attesa è snervante. Qualcuno si prende una sigaretta, l’accende e inizia ad aspirare.
Le carte sono sparpagliate sulla scrivania, il posacenere è pieno di cicche, in sottofondo si sente il ticchettio delle lancette.
Fa freddo e la stufetta, con la sua luce dorata, irradia calore e luce.
Finalmente il telefono squilla. 


Hydropathic Hotel
Harrogate (North Yorkshire)
15 dicembre 1926
Sera

Un uomo, distinto e longilineo, è seduto sulla poltrona della hall. Le pagine di un quotidiano coprono il suo volto. È immerso nella lettura e sembra non accorgersi del mondo intorno, né questo pare farlo con lui.
È sera.
Una donna scende le scale. Ha un viso segnato, capelli biondi ed è vestita con gusto. Il portamento e gli abiti denotano un’agiatezza priva di ostentazione o boria. Prima di raggiungere il suo tavolo, come d’abitudine, prende i giornali accatastati nel salottino e inizia a scorrere i titoli del giorno o, meglio, l’unico che da tempo riempie le prime pagine, l’unico che, in fondo, ha intenzione di leggere.
È lì da una decina di giorni. Ha affittato una stanza al primo piano al prezzo di sette ghinee la settimana e ha stretto amicizia con gli altri ospiti dell’albergo condividendo ballo, chiacchiere e passeggiate.
La notizia della scrittrice scomparsa nel nulla cattura completamente la sua attenzione. Nessun rumore distoglie i suoi occhi da quelle pagine, neanche quello dei passi che si avvicinano.
L’uomo trincerato dietro il giornale si è alzato e, dopo pochi attimi, le è accanto.
Lei alza gli occhi e finalmente lo vede.
- Ritengo sia stata vittima di un terribile vuoto di memoria, al punto che quando mi ha visto quasi non mi riconosceva – dirà Sir Christie.
- Ho avuto la netta impressione che la signora abbia guardato il marito come fosse qualcuno che conosceva, ma non lo sapesse identificare bene – confermerà il direttore dell’Hydro Hotel.
Il medico archivia il caso con una diagnosi: amnesia.
La recente morte della madre e la scoperta dei continui tradimenti del marito hanno sconvolto la sua mente fino ad aprire un vuoto nella sua memoria.
Alle 9,15 del 16 dicembre all’uscita dall’Hydro Hotel una coppia si lascia immortalare in atteggiamenti teneri, mentre i coniugi Christie scappano dal retro. Un fotografo del «Daily Mail» riesce a scattare una foto della loro fuga.
Il peggio sembra essere passato. I giornalisti sono stati depistati, ma per sicurezza alla stazione di Harrogate decidono di passare per l’ingresso merci.
Sulla banchina l’amara sorpresa: oltre alla sorella di Agatha e al cognato, un folto gruppo di cronisti li ha preceduti.
Meglio separarsi e cambiare treno.
Il ritorno a casa sembra non avere fine.
Fuori i cancelli della Styles, intanto, i flash aspettano impazienti l’arrivo dei padroni di casa.

Ritchie-Calder, che all’epoca della scomparsa aveva letto tutto d’un fiato i romanzi della Christie in cerca di un indizio che potesse districare l’enigma, non crede a questa versione dei fatti.
300 sterline e vestiti eleganti sono stati ritrovati nella sua borsa, eppure il girono della scomparsa, la Christie aveva con sé solo pochi spiccioli.
Può una signora senza memoria recuperare tutti quei soldi in pochi giorni? Come ci è riuscita e chi le ha dato una mano?
Può una signora senza memoria lasciare come sue generalità al momento della registrazione in albergo il cognome dell’amante del marito, Neele, e il nome Teresa (e non nella sua forma anglofona Therese) anagramma della parola “teaser”, seccatore, ma anche rompicapo?
Dal 4 dicembre, non appena la notizia era iniziata a circolare, la vendita dei gialli firmati Christie aveva subito un’impennata. L’opinione pubblica, disposta a spendere per i suoi racconti ma non per le sue fughe, l’accusa di frode: un’abile mossa pubblicitaria messa su ai danni della spesa pubblica. Sir Archibald Christie, oltre alla moglie, si ritrova anche una multa di 3000 sterline.
Chiede il divorzio e sposa Nency Neele.

1976
Caso Christie Archiviato
Agatha Christie, grazie alla collaborazione della cognata Nan Watts e ai nipoti Judith e Graham, decide di costruire un piano per smascherare la tresca del marito.
L’obiettivo? Spiare di nascosto Archibald in compagnia dell’amante durante il fine settimana che l’uomo aveva detto di dover trascorrere dagli amici nel Surray.
Viene, però, sottovalutata la risonanza mediatica.
Il 3 dicembre, dopo aver scritto una lettera al marito, Agatha sale in auto e si reca nella deserta campagna di Newlands Corner. Qui, dopo aver manomesso i freni e lasciato i fari accesi, spinge la vettura giù dalla rupe. I suoi affetti personali sono sul sedile del passeggero.
A piedi si dirige lungo un sentiero, di proposito lascia nei pressi di una cava di gesso le impronte, poi va verso la stazione di West Clandon, prende il primo treno diretto a Londra e raggiunge l’abitazione di Nan al 78 del Chelsea Park Garden.
Il giorno dopo spedisce la lettera al cognato, consapevole che il suo arrivo è previsto per il lunedì successivo.
Guarda un’ultima volta la città e sospira. É tardi. Deve sbrigarsi, il treno per il North Yorkshire parte di lì a qualche minuto.


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